CHI SIAMO

Comune di Cave

I castagneti presenti sul territorio della città di Cave, con veri e propri alberi monumentali, non solo rappresentano uno spazio che finisce con la raccolta, ma sono un luogo che va vissuto e scoperto per evidenziare l’importanza della coltura della castagna in primis, ma anche della conservazione ambientale, affinché alcune pratiche economiche impresse nella tradizione continuino ad avere un valore culturale.

Una serie di percorsi dove si raccoglie la castagna e in cui si possono fare delle vere e proprie esperienze per scoprire la storia, la coltivazione, la salvaguardia, la lavorazione e l’impatto che tale processo produttivo ha avuto per un intero territorio nel corso degli anni.

I boschi di castagni per Cave sono stati da sempre una fonte di ricchezza, un’attività di taglio e commercio del legno, integrata anche da una produzione di mobili e infissi.

L’attività più importante legata alla castagna, però resta da sempre quella collegata al commercio del buon prodotto, rinomato in tutto il territorio per la sua versatilità nell’utilizzo, per il suo sapore sopraffine e per la sua dimensione.

La raccolta della castagna è un vero e proprio lavoro di gruppo e un grande strumento di aggregazione e socializzazione. Testimonianze fotografiche dell’epoca mostrano, negli anni Venti del 900, un’antica via della città, l’attuale Via Roma, caratterizzata da un’ampia scalinata che terminava su un fontanile, diventando lo scenario per la cernita, la pulitura, l’ammollo e l’asciugatura del prodotto per prepararlo alla vendita.

Il commercio della castagna era regolato da leggi severe, soprattutto per l’esportazione fuori provincia, testimoniate da numerosi documenti conservati all’interno dell’archivio comunale.

Il marrone di Cave veniva esportato, infatti, in grande quantità anche in Francia per produrre i famosi “marron glacés”.

Pensare alla castagna come tradizionale alimento attraverso anche le sue lavorazioni, vuol dire riscoprire e trasmettere una cultura culinaria che nel tempo continua ad esistere, mantiene la sua caratteristica sociale e si trasforma con contaminazioni e nuove visioni alimentari. Una tradizione che si consolida, quindi e si rinnova nel tempo. La castagna e la marmellata di marroni che da essa si ricava, le lavorazioni e le ricette, rappresentano, infatti, non solo un alimento fisico, ma anche culturale.

 

Comune di Capranica Prenestina

Gli abitanti di Capranica per oltre un secolo hanno visto nel castagneto una risorsa economica fondamentale per il proprio sostentamento. Tanto che nel tempo sono diventati proprietari per la quasi totalità degli appezzamenti che pur si trovano in larga parte, nel territorio del comune di San Vito Romano. La castagna di Capranica era così rinomata, che facilmente veniva venduta in occasione di sagre e ferie, richiesta nei mercati ortofrutticoli di Roma e dintorni. Come i vini dei Castelli Romani o i formaggi della Ciociaria. Non solo castagne fresche, ma anche quelle secche (chiamate Mosciarelle) frutto di una trasformazione negli essiccatoi, che moltissime famiglie avevano costruito , e che ancora sono ben visibili, caratterizzando ancora di piu’ il bosco di Capranica, oggi riconosciuto Monumento Naturale grazie ai suoi maestosi alberi.
Una lavorazione faticosa, lenta, di sacrificio, che pian piano ha costretto molti ad abbandonare la coltivazione del proprio terreno. Eppure il legame degli abitanti e degli eredi dei vecchi proprietari con il Castagneto non è mai stato reciso. E costituisce per il Paese, un importante patrimonio da conservare e curare. A novembre occasione della Sagra della Mosciarella accorrono da ogni parte per festeggiare, ricordare, rinnovare la cultura della Castagna a Capranica Prenestina.

 

Comune di Gerano

Il territorio del Comune di Gerano presenta numerosi castagneti cedui ma anche zone con castagneti da frutto.

Numerose sono le notizie storiche provenienti da varie attività legate alla castagna di Pre.Gio. Già dallo Statuto di Gerano del 1646 al Capitolo 11 si possono ricavare informazioni circa la presenza di castagneti nel territorio attraverso le more del taglio di querce e castagne.
A seguire ,nelle Memorie di Subiaco e sua Badia Raccolte del Canonico Jannuccelli, dopo un’attenta descrizione del territorio e delle produzioni agricole ivi presenti si registra, nell’ambito delle attività e tipologie di commercio quanto segue: “[…] Il commercio degli abitanti con i vicini paesi consiste nel vino, nelle tavole di castagno […]”.
Nella continuazione delle memorie di Subiaco e sua Badia dell’anno 1853 al corrente 1869 di Gregorio Jannuccelli si evince che “Abbonda il territorio di cereali, di legumi, di canepa, di olio, vino e castagne […]” e a seguire “[…] si esportano da Gerano legni da fabbriche […]”.
Nella Topografia Statistica dello Stato Pontificio, Comarca di Roma del 1857 si ricavano ulteriori informazioni circa le attività del luogo: “ […] ed entro il paese vendonsi anche pannine varie, chi traffica sul carbone; e molti sulle legna segate di castagno […]”.
Da qui l’interesse dell’Amministrazione Comunale a valorizzare il proprio territorio e le attività ad esso legate, in particolare a tutelare la castagna e la sua produzione. Infatti sono presenti già delle nuove aziende agricole e il nostro impegno è volto a creare nuove opportunità lavorative soprattutto nelle future generazioni .

 

Comune di San Vito Romano

Trovandosi Santo Vito nella sommità di un’alta collina ridente – scriveva il prete secolare Giuseppe De’ Sallusti nel 1853 – ove respirasi, un’aria balsamica in un temperamento di atmosfera piacevole, il paese é conosciuto come la Svizzera del Lazio per le bellezze naturali e per i colori che ne caratterizzano le stagioni.

Colori dettati dalla copiosa vegetazione che circonda il comune e lo arricchisce fin all’interno del centro urbano.
Oltre alle coltivazioni vinicole ed olivicole, il paese di San Vito è circondato da boschi, prettamente di castagni i quali ne arricchiscono anche gli spazi urbani.

I castagneti sanvitesi, per lo più di proprietà privata, hanno una notevole estensione e sono in gran parte cedui. Degni di nota, infatti, fin dalle epoche più antiche, per il legno che veniva apprezzato per la grande disponibilità e per le proprie qualità di resistenza e durelevolezza.
Oltre alla parte adibita al taglio, che si estende soprattutto verso i confini territoriali del Comune di Bellegra e Pisoniano, particolare importanza rivestono gli oltre 120 ettari confinanti con il Comune di Capranica Prenestina, gli unici per lo più coltivati per il loro frutto e che sono confluiti all’interno del Monumento Naturale ” Il Castagneto Prenestino”

All’interno del centro abitato, invece, il boschetto de “La Macchiarella”, è un parco pubblico attrezzato di oltre 4 ettari che, con i suoi castagneti offre riparo a cittadini e turisti durante il periodo estivo.

Come arrivare:

 

Prof. Valerio Cristofori

Prof. Valerio Cristofori -Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali (DAFNE) – Università degli Studi della Tuscia

Via San Camillo de Lellis, snc – 01100 Viterbo, ITALY – Office: +39 0761357559 – E-mail: valerio75@unitus.it

Responsabile di Unità Operativa progetto “CASTANETUM”

Valerio Cristofori PhD è Professore Associato in Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree (ssd AGR/03) presso il Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali – Università della Tuscia. Le sue competenze di ricerca sono focalizzate sulla valutazione dei caratteri qualitativi in frutta secca e specie frutticole temperate. Altre attività di ricerca riguardano l’individuazione, la caratterizzazione e la conservazione del germoplasma frutticolo locale, comprese le specie frutticole minori di interesse nutraceutico. Si  occupa inoltre di innovazioni nella scelta varietale di specie da frutta secca nella gestione dei frutteti anche tramite applicazioni di Agricoltura Digitale 4.0. Attualmente è Principal Investigator dell’unità locale nel progetto europeo Horizon 2020 “Pantheon – Precision Farming of Hazelnut Orchards (Grant agreement n. 774571)”. L’attività di ricerca è documentata da oltre 50 pubblicazioni su riviste internazionali con revisione alla pari (peer review), da alcuni capitoli in libri e da oltre 100 pubblicazioni su riviste nazionali, di divulgazione tecnica e atti di congressi internazionali e nazionali.

Membro del Comitato Scientifico ed Editoriale del VII Convengo Nazionale del Castagno, è componente Piano di Settore Castanicolo istituito dal MIPAAF, e Membro di Commissione Regionale per l’iscrizione a Registro Volontario Regionale delle risorse genetiche agrarie del Lazio.

Si riportano di seguito le pubblicazioni più significative nel settore castanicolo:

– Cristofori V., Silvestri C., Paolocci M., Muganu M., Bizzarri S., 2020. Iniziative di rilancio della castanicoltura da frutto laziale. VII Convegno Nazionale sul Castagno, Pergine Valsugana (TN), 11-14 giugno 2019. ACTA Italus Hortus, 25: 108-111.

– Silvestri C., Muganu M., Vittori D., Bizzarri S., Rugini E., De Pace C., Cristofori V., 2020. Valutazione preliminare dei caratteri morfologici di popolazioni half-sib derivanti da genotipi resistenti a cinipide galligeno. VII Convegno Nazionale sul Castagno, Pergine Valsugana (TN), 11-14 giugno 2019. ACTA Italus Hortus, 25: 242-244.

– Cristofori V., 2017. Castagno da frutto. Il LAZIO TERRENO FERTILE PER IL NOSTRO FUTURO. Rapporto 2017-2018. Grafica e Stampa Digitalialab srl Roma. Pp. 69-72.

– A.A.V.V., 2017. Frutti dimenticati e biodiversità recuperata. Il germoplasma frutticolo e viticolo delle agricolture tradizionali italiane. Caso studio Lazio e Abruzzo. ISPRA Quaderni – Natura e biodiversità, 8/2017. Tipografia La Pieve Poligrafica Editore Villa Verrucchio s.r.l.. Pp. 220. ISBN: 978-88-448-0833-4.

– Cristofori V., Gasbarra S., Bizzarri S., 2016. Castanicoltura da frutto nel Lazio. Castanea, n. 6: 6-7. (ISSN 2284-4813).

– A.A.V.V., 2016. Atlante dei fruttiferi autoctoni italiani. Volumi I, II, III. Coordinatore, C. Fideghelli. Editing, grafica e stampa, Betmultimedia. Pp. 1675.

– Cristofori V., Silvestri C., Alimento V., Rugini E., 2013. Indagine sulla fertilità dei suoli coltivati nella caldera del lago di Vico per una gestione sostenibile delle colture. Corylus & co., Anno IV, n. 1/2013: 39-51. (ISSN 2038-8292).

– Cristofori V., Cappelletti A., Ferramondo S., Gasbarra S., Rugini E., 2009. Caratterizzazione carpologica di ecotipi di castagno da frutto dei Monti Cimini. V° Convegno Nazionale sul Castagno, I° European Congress on Chestnut. Cuneo, 14-16 Ottobre 2009. Atti, pp. 239-245.

– Cristofori V., Muganu M., Graziosi P., Bertazza G., Bignami C., 2009. Comparison of nut traits and quality evaluation of chestnut (Castanea sativa Mill.) germplasm in Latium region (Central Italy). International Workshop on Chestnut. Management in Mediterranean Countries: Problems and prospects. Bursa (Turkey), 23-25 October 2007. Acta Horticulturae, n° 815: 133-140.

– Pavia R., Barbagiovanni I., Bignami C., Cristofori V., Piazza M.G., Fideghelli C., 2008. Recupero, conservazione e valorizzazione dei fruttiferi autoctoni del Lazio. VIII° Convegno Nazionale sulla Biodiversità. Lecce, 21-23 aprile 2008. Atti VIII° CNB, pp. 334-336.

– Muganu M., Cristofori V., Bertazza G., Graziosi P., Bignami C., 2005. Caratterizzazione e valutazione qualitativa di germoplasma di castagno (Castanea sativa Miller) del Lazio. IV° Convegno Nazionale sul Castagno, Montella (AV), 20-22 Ottobre 2005. Atti, pp. 281-284.

Agenzia Regionle per lo Sviluppo e l’Innovazione dell’Agricoltura del Lazio (ARSIAL) – Dott. Claudio Di Giovannantonio

E’ un ente di diritto pubblico, strumentale della Regione Lazio; promuove lo sviluppo e l’innovazione del sistema agricolo e agro-industriale del Lazio. Eredita l’esperienza e il patrimonio dell’Ente di Sviluppo Agricolo del Lazio (ERSAL), a sua volta subentrato alla fine degli anni ’70 del secolo scorso all’Ente Maremma che, a partire dagli anni ’50, sovraintese agli interventi previsti dalla riforma agraria del dopoguerra per i territori del Lazio e della Toscana. L’Agenzia funge da strumento di raccordo tra il sistema produttivo ed il mondo della ricerca, operando in particolare nell’adattamento e nel trasferimento delle innovazioni di processo e di prodotto, finalizzate a migliorare la competitività delle imprese, la qualità dei prodotti, la tutela e la valorizzazione degli agro-ecosistemi. Svolge funzioni di vigilanza sulle produzioni di qualità regolamentata (DOP-IGP-BIO), sostenendo la diffusione delle coltivazioni biologiche e a basso impatto ambientale, lo sviluppo dei marchi e della certificazione di qualità, oltre che la tutela e la valorizzazione delle risorse genetiche autoctone presenti sul territorio regionale. Cura la promozione dei prodotti tipici e di qualità del Lazio, gestisce il servizio integrato agrometeorologico della Regione, svolge funzioni di promozione, controllo e vigilanza sul sistema agrituristico regionale.

Per maggiori informazioni su ARSIAL clicca qui: http://www.arsial.it/arsial/

 


 

Associazione Castagne e Marroni di Cave

L’associazione Castagne e Marroni di Cave nasce nell’aprile 2018 da un gruppo di castanicoltori, con l’intento di mantenere e valorizzare il patrimonio castanicolo del territorio di Cave.
L’associazione culturale persegue esclusivamente finalità di tutela e salvaguardia della biodiversità della Natura e dell’Ambiente del bosco prenestino.
Tra gli obiettivi vi è miglioramento, la difesa e la promozione della coltura e produzione castanicola e il comparto agronomico ad essa correlato ivi compreso il vivaismo.

L’associazione ha l’intento di riportare l’interesse  su un settore che per molto tempo ha rappresentato un grande sostegno all’economia locale, ma che negli ultimi cinquanta anni  è stato dimenticato, con il rischio della perdita non solo commerciale ed ambientale ma anche dell’impoverimento culturale.
Ha riscoperto le tradizionali tecniche di innesto e riproduzione non trascurando le soluzioni scientifiche proposte per risolvere nuove problematiche legate alle sfide nate dai cambiamenti climatici.

Per perseguire tali obiettivi l’Associazione Castagne e Marroni di Cave partecipa attivamente alla Sagra della Castagna di Cave promuovendo il prodotto e le antiche tradizioni legate alla castanicoltura e ripercorrendo gli antichi sentieri tra i castagneti della città di Cave.

 

La comunità della “Mosciarella”

Il progetto “Comunità della Mosciarella” è iniziato dalla riqualifica di una selva castanicola ormai abbandonata. A seguito dell’avvio della Lotta biologica per il contrasto al Cinipide Galligeno, nel Gennaio 2011, la popolazione capranicense ha attivato, con il coordinamento del Comune di Capranica Prenestina e del suo Museo Naturalistico dei Monti Prenestini, iniziative che hanno determinato la nascita di un’area protetta, come il Monumento Naturale “Il Castagneto Prenestino” e il riconoscimento della “Comunità della Mosciarella” da parte di Slow Food. Tale progetto di rinascita sta creando occasioni produttive ed economiche per la nascita di un mercato di nicchia in grado di esaltare la qualità e la salubrità dei suoi frutti.

La comunità si impegna a diffondere i valori che sostengono ed animano tutti coloro che, a vario titolo, ruotano intorno al mondo della castanicoltura. Per raggiungere tale scopo intende favorire l’esperienza diretta tramite visite, eventi e manifestazione culturali. Incentivare proposte di Percorsi didattici nel castagneto che possano contribuire ad avvicinare grandi e piccoli ad una realtà che ha tanto da raccontare.

Gli obiettivi principali sono:

  • recupero e ripristino dell’attività produttiva castanicola per un percorso di filiera corta: mosciarella;
  • studio e definizione di una mappatura genetica per conoscere la varietà castanicola;
  • recupero dei castagneti per la tutela dell’ecosistema locale e conservazione del paesaggio;
  • costruzione di un’identità locale forte che faccia da contrasto allo spopolamento del piccolo borgo e incentivi il neopopolamento.

 

Il progetto ha conseguito notevoli risultati immediati e a lungo termine. Nell’immediato si è, fin da subito, avviata una rete partecipativa tra tutti gli stakeholder per iniziare a dialogare sulle possibili attività da svolgere nell’area recuperata. A seguito del recupero del valore ambientale sono stati organizzati in loco convegni specialistici, laboratori di approfondimento, eventi teatrali, performance artistiche e attività escursionistiche.

Oggi passeggiare in questi luoghi vuol dire essere circondati da castagni vetusti, con dimensioni al fusto a volte superiori ai 6 m di circonferenza, che rappresentano di per sé un micro ambiente complesso, in grado di ospitare diverse tipologie di funghi, muschi, licheni e micro e macro fauna. Tali alberi monumentali, mai o solo parzialmente sottoposti ad opere di potatura, sono cresciuti in forma libera e rappresentano di per sé veri e propri monumenti naturali. Lungo i percorsi si incontrano vecchi impianti produttivi “le casette”, perfettamente integrati con la selva castanicola, che rappresentano un esempio di sostenibilità e piccole produzioni locali di tradizione familiare ad altissima qualità.

Grazie al presente progetto i ristoratori del territorio posso acquistare e far degustare ai visitatori piatti a base di castagna secca: la Mosciarella.

 
 


Proloco di Cave


Proloco di Capranica


Proloco di Gerano


Proloco di San Vito Romano


Museo Civico Naturalistico dei Monti Prenestini


 

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